Articolo del 19/06/2023
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, sotto la cartilagine tiroidea. Svolge un ruolo cruciale nel regolare il metabolismo del corpo producendo ormoni tiroidei, come la tiroxina (T3) e la triiodotironina (T4), che influenzano il funzionamento di molti organi e sistemi del corpo.
Quando è necessario ricorrere all’intervento di rimozione della ghiandola tiroide?
Ne abbiamo parlato con il Dottor Ruggieri, specialista in chirurgia generale presso la Clinica Guarnieri.
Le patologie della tiroide
Le malattie della tiroide sono determinate da processi autoimmuni che possono causare eccessivo rilascio (ipotiroidismo) o ridotta produzione (ipertiroidismo) di ormoni tiroidei. Di frequente riscontro è, inoltre, la patologia nodulare tiroidea.
L’ipotiroidismo rappresenta la patologia tiroidea più diffusa con una frequenza più alta nelle donne rispetto agli uomini. I sintomi tipici sono: sensazione di freddo, depressione, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, aumento di peso e gonfiore del viso.
L’ipertiroidismo è una condizione caratterizzata da aumentata sintesi di ormoni tiroidei. I sintomi tipici dell’ipertiroidismo sono: intolleranza al caldo, perdita di peso, affaticamento, sudorazione, palpitazioni e aritmia.
Il nodulo tiroideo è un aumento volumetrico circoscritto della tiroide. La maggior parte dei pazienti è asintomatica. Le opzioni terapeutiche attualmente in uso per il nodulo tiroideo, dopo un inquadramento diagnostico, prevedono la terapia medica o in alternativa la terapia chirurgica con asportazione della ghiandola in toto.
Le neoplasie della tiroide possono essere benigne o maligne. Solo il 5-10% dei noduli tiroidei sono maligni e oltre il 90% sono curabili. La terapia di prima scelta del nodulo tiroideo è rappresentato dall’asportazione chirurgica.