Articolo del 24/01/2023
Tra le tecniche di imaging utilizzate per la diagnosi clinica, si distinguono tre principali approcci tomografici, che consentono di osservare le strutture del corpo da angolazioni diverse. Questi tre metodi includono la tomografia computerizzata (TAC), l’ecografia e la risonanza magnetica. Ciascuna di queste tecniche ha un approccio unico nell’interazione con il corpo umano, il che le rende altrettanto rilevanti nei loro rispettivi contesti di utilizzo per la diagnosi medica.
Focalizzandoci sull’ultima di queste tre tecniche, la risonanza magnetica, esploreremo in dettaglio in cosa consiste, come funziona e quali informazioni consente di ottenere. Per farlo, ci avvarremo dell’esperienza del dottor Simonelli, che è il responsabile tecnico della Diagnostica per Immagini presso la Clinica Guarnieri.
Che cos’è la risonanza magnetica?
Questa procedura diagnostica fa uso di un campo magnetico estremamente potente per consentire una visualizzazione estremamente dettagliata e completa di varie parti del corpo umano. Si potrebbe persino descrivere come una visualizzazione di tipo anatomico, poiché l’esame fornisce immagini che sembrano consentire di esplorare un atlante di anatomia umana.
Il campo magnetico generato durante una risonanza magnetica interagisce con i protoni presenti nell’acqua all’interno del nostro corpo, che costituisce circa il 75-80% del nostro organismo. Questo campo magnetico allinea i protoni nella stessa direzione del campo stesso. Successivamente, mediante impulsi di radiofrequenza, si “eccitano” questi protoni, inducendo un movimento che produce energia. Questa energia viene rilevata da antenne speciali, chiamate bobine, che generano le immagini della parte del corpo in esame, che può essere ad esempio il cervello, le mammelle, la colonna lombo-sacrale, e così via.
Quali ripercussioni da un punto di vista diagnostico?
Questo processo permette di distinguere le diverse concentrazioni di acqua presenti nei tessuti e negli organi del corpo. Di conseguenza, si generano segnali distinti e specifiche colorazioni correlate ai tessuti e agli organi in esame.
Per quali indagini cliniche eseguire la Risonanza?
Come accennato in precedenza, la risonanza magnetica è particolarmente indicata per l’analisi dei tessuti molli e degli organi, soprattutto quelli in cui le differenze di contrasto sono più difficili da evidenziare con una TAC. Un esempio significativo è il cervello: quando si esegue una TAC dell’encefalo, le sfumature di grigio ottenute non sono così dettagliate da fornire un’immagine precisa di tutte le strutture presenti. La risonanza magnetica, al contrario, eccelle in questo aspetto, riuscendo a distinguere la corteccia cerebrale dalla sostanza bianca e a mettere in evidenza anche le componenti situate nelle regioni più profonde del cervello.
Quali sono le patologie riscontrabili con la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica ha notevoli vantaggi nei casi di studio dell’encefalo, dell’addome e dell’apparato muscolo-scheletrico. Ogni volta che si rileva una differenza di colorazione rispetto a quella attesa nelle immagini, potrebbe essere un segnale di presenza di una patologia. La risonanza magnetica è in grado di individuare con una buona precisione la presenza di tumori, poiché è noto che i tumori necessitano di un’elevata vascolarizzazione per crescere, e di conseguenza, di numerosi vasi sanguigni. Questa condizione può essere evidenziata, quando necessario, mediante l’uso di un mezzo di contrasto, che migliora ulteriormente la capacità di rilevare le anomalie.
In Guarnieri quale tipologia di risonanza eseguite?
“La risonanza magnetica in Guarnieri con un campo magnetico di 1,5 tesla permette di acquisire immagini definite e dettagliate, permettendo di effettuare esami meticolosi, anche per quesiti diagnostici complessi che coinvolgono il sistema nervoso e periferico, l’apparato gastrointestinale, prostata e seno. La nostra équipe di radiologia conta professionisti per tutte le esigenze del paziente e unite a tecnologie diagnostiche moderne garantiscono elevati standard di qualità, ” conclude Simonelli.